Adattamento: Angelo.
Oggi vi presentiamo un sunto di uno dei più grandi lavori del prof. Armelagos risalente al 1991.
L’aumento della popolazione umana nel Neolitico in seguito allo sviluppo del settore agricolo si pensava fosse dovuto ad un miglioramento della salute e, quindi, della nutrizione. Recenti ricerche tuttavia dimostrano che questo presupposto non è corretto. Con lo sviluppo della sedentarietà e l’intensificazione dell’agricoltura, vi è un aumento delle malattie infettive e di carenze nutrizionali che colpiscono particolarmente neonati e bambini.
Lo stato generale di salute è in declino e probabilmente c’è un aumento della mortalità tra neonati, bambini e gli anziani. Tuttavia, il nucleo produttivo e riproduttivo sarebbe stato in grado di rispondere a questo aumento della mortalità riducendo in modo naturale i tempi tra una nascita e l’altra. Cioè, le popolazioni agricole, nonostante la mortalità più alta, sono cresciute demograficamente perché gli intervalli tra le nascite sono diventati più brevi.
Ndr. Per alcuni autori, questo fenomeno è dovuto all’introduzione dei cereali che, con il loro carico di zuccheri, hanno sfasato il sistema endocrino rendendo le donne fertili anche appena dopo aver partorito, durante l’allattamento. Durante il paleolitico una donna poteva partorire di nuovo dopo qualche anno dalla nascita di un figlio (circa 3-4 anni). Quanto appena detto è facilmente verificabile con lo studio delle popolazioni moderne che ancora adottano uno stile di vita “paleo“.
Ma la domanda è… All’epoca non c’erano i famosi cereali integrali ed antichi tanto sbandierati da alcuni soloni che promuovono diete salutari? Eppure la salute peggiorava per carenze nutrizionali…
Riferimento:
Population and Environment
FALL 1991, Volume 13, Issue 1, pp 9-22
The origins of agriculture: Population growth during a period of declining health
By George J. Armelagos, Alan H. Goodman, Kenneth H. Jacobs